Milano, 25 novembre 2022 ¾ Nel contesto delle case popolari di via Volturno 32, apre a Milano lo spazio culturale SlowMill che ospiterà eventi, corsi di formazione, servizi alla comunità, mettendo anche le basi del primo progetto di scuola di lingua e cultura albanese. Caratterizzato dall’installazione di una macina a pietra, scolpita a mano e realizzata con materiali riciclabili seguendo una buona pratica dell’agriturismo Mrizi i Zanave (Albania), lo spazio, proprietà del Comune di Milano, è stato assegnato, a seguito di un bando pubblico, all’associazione italo-albanese Dora e Pajtimit in collaborazione con la ONG Deafal e Isola Solidale APS.
“Il Mulino diventa simbolo del nostro progetto, dello spazio e del condominio intero – ha dichiarato Besmir Rrjolli, presidente fondatore dell’associazione gli Dora e Pajtimit. È un’installazione che macinando cereali produce legami e crea sinergie dentro e fuori quartiere. Da qui deriva anche il nome dello spazio: SLOWMILL – Cultural Contamination Center.”
Con il sostegno del Centro per le Pubblicazioni per la Diaspora, del Consolato Generale dell’Albania di Milano e della Coordinatrice per la Diaspora Albanese, dott.ssa Luljeta Cobanaj, il centro ospita i corsi della prima Scuola di Lingua e Cultura Albanese a Milano.
“Crediamo fortemente in questo progetto che ha l’obiettivo di avvicinare soprattutto le seconde generazioni all’universo valoriale dei propri genitori – ha affermato Luljeta Cobanaj, coordinatrice per la Diaspora Albanese. Abbiamo cinque docenti pronti a mettere le basi della scuola albanese a Milano. C’è grande entusiasmo nella nostra comunità per questa ambiziosa iniziativa.”
Oggetto di profonda ristrutturazione, lo spazio SlowMill ha beneficiato del contributo della Fondazione Comunità Milano, attraverso il Bando57, dell’azienda albanese Raìz Fine Furniture, che ha realizzato gli arredi, e dell’impresa Edea Srl, che ha eseguito i lavori edili.
“Con grande energia abbiamo contribuito alla realizzazione di un luogo simbolo della collaborazione tra pubblico e privato, tra la comunità di quartiere e le diaspore – ha dichiarato Gjon Tucaj, titolare di Edea. Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e confidiamo che lo spazio risponderà a tutte le esigenze delle comunità.”
In occasione dell’inaugurazione, è stato esposto il ciclo “Le Quattro stagioni” del celebre artista Ibraim Kodra, mentre la serata è stata animata dal violinista Pirro Gjikondi e dalla pianista Eugenia Canale che hanno indossato abiti del brand Regjina, firmati dello stilista Alfred Ejlli.
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